Rilassamento tissutale viso: Il filler è in grado di creare un volume mancante andando ad arrotondare un’area del volto (esempio definizione degli zigomi) oppure di dare sostegno ad un tratto in particolare (esempio il bordo mandibolare).
Lipoatrofia facciale: Il filler è posizionato diffusamente su un’area del volto per incrementare lo spessore di un tessuto sottocutaneo carente . Ad esempio le guance scavate o la scheletrizzazione dei tratti nell’area delle tempie nella magrezza o in alcune patologie specifiche.
Inestetismi delle labbra: specifici filler sono impiegati per dare definizione al contorno delle labbra, per aumentarne il volume, per ricreare l’arco di cupido e per eliminare le rughe periorali, “codice a barre”.
Tear trough, “occhiaie”: il filler riempie il solc lacrimale diminuendone la profondità e il colorito violaceo.
Inestetismi del naso e del mento: il filler è usato per riempire le depressioni del profilo del naso minimizzandone la gobba, o per ripristinare un volume del mento mancante. Si parla infatti di rinoplastica e mentoplastica mediche (non chirurgiche).
Difetti di volume localizzati del corpo: il filler va a riempire diversi tipi di depressioni: costituzionali, post-chirurgici (esempio cicatrici depresse), post-traumatici.